venerdì 29 dicembre 2017

TRATTI LIQUIDI

TRATTI  LIQUIDI

Nel mio lavoro è importante la genesi:
un pezzo di legno ben misurato, deciso, pensato, con quella struttura;
segni lasciati dal taglio;
chiodi che tengono salda, costruita, fisica la forma- oggetto.
La materia sciolta, sparsa, solidificata, per alterare, modificare,plasmare, rendere viva e cangiante la
superficie, in cui le naturali particolarità assumono rilevanza in quel trasformare.
Setole lasciate dal pennello, l’impronta dei suoi  solchi.
Diversi  toni di uno stesso colore che s’impiglia dove residui di granelli ne fanno sentire la ruvidità,
oppure sfumando, lascia trasparire l’autentico colore.
Sopra si diluiscono linee fluide, liquide, incerte, imperfette che generano intuizioni incorporee,
tra scarne densità e filamenti di materia  lucida e assorbente.
Su l’imperfetto la luce indaga, rivela, riflette e ne svela l’originalità.



Mostra "Arte al Bunker"
2011
Casa delle Arti e dei Mestieri
Sant'Oreste



Tratti liquidi
2011
cm 20 x 80 cad.



Tratti liquidi
2011
cm 40 x 40



Tratti liquidi
2012
cm 40 x 40



Tratti liquidi
2011
cm 50 x 90


Mostra "Monemi"
2012
Palazzo Baronale degli Anguillara
Calcata



Tratti liquidi
2012
cm 35 x 13 cad.


Tratti liquidi
2012
cm 30 x 30



Tratti liquidi
2012
cm 25 x 25 cad.

sabato 23 settembre 2017

TRATTI LIQUIDI IN OPERA (MOSTRA DIVINARTE - EX MATTATOIO CASA TUSCIA - NEPI)

 Nell’esposizione di “Tratti liquidi in opera” ho invitato,chi volesse tra i visitatori, a disporre
“i tratti liquidi” secondo il proprio criterio ed aggiungere, di seguito, sulla “targhetta”/ foglio delle indicazioni e dati dell’opera, il proprio nome vicino al mio. I partecipanti hanno realizzato così un’ installazione collettiva in progress.

IN OPERA















INSTALLAZIONE INIZIALE




INSTALLAZIONE PRIMO INTERVENTO



INSTALLAZIONE SECONDO INTERVENTO




INSTALLAZIONE TERZO INTERVENTO



INSTALLAZIONE QUARTO INTERVENTO



INSTALLAZIONE QUINTO INTERVENTO



INSTALLAZIONE SESTO INTERVENTO



INSTALLAZIONE SETTIMO INTERVENTO



INSTALLAZIONE ULTIMO INTERVENTO


INSTALLAZIONE  FINALE




sabato 20 marzo 2004

MOSTRA COLLETTIVA “L’UOVO D’ARTISTA” (ASS. CULTURALE "IL GRANARONE" - CALCATA)

Dalla cellulosa, un materiale naturale, nasce questa forma semplice, bianca, panciuta, priva di spigoli che contiene e protegge senza inglobare.
Dalla sua fessura prende luce e si scopre un'altra piccola forma ovale.
"Celluluovo" è stata appesa ad un filo di nylon trasparente ed esposta alla mostra "l'uovo d'artista".
La rappresentazione si è completata nel giorno dell'inaugurazione con una performance:
una donna visibilmente incinta, con una maglietta bianca aderente, inizia a girare tra le opere esposte, fino a giungere di fronte a questa scultura ed entrare, per qualche istante, in relazione con essa.



Celluluovo
2004
cellulosa,colla,filo di nylon
Performer Daniela Arpini, (Edoardo)
Ass. Culturale "Il Granarone"
Calcata

sabato 16 giugno 2001

MOSTRA COLLETTIVA "PRIMORDI" (CHIOSTRO SAN CARLO AL CORSO - ROMA)



"Senza titolo" 
2001
Installazione
cm 20 x 40 x 183 cad.
argilla cotta, colla,acrilico,legno
 Chiostro San Carlo al Corso
Roma


PRIMORDI: L’ODISSEA DELLA COSCIENZA
di Loretta Sapora

Qualche decina di anni fa, nelle prime inquadrature dell’indimenticabile “2001 Odissea nello spazio", Stanley Kubrick ci mostrava un’umanità primordiale, appena affrancata dallo stretto limite del cervello animale, alle prese con il misterioso “monolite” un parallelepipedo perfetto che si slanciava da terra a cielo come una torre; sulla natura e sul significato simbolico dell’affascinante oggetto il pubblico del grande regista si è interrogato con passione, ed il monolite ha continuato a vivere nell’immaginario di molti.
Ora che il 2001 è diventato presente, ecco di nuovo un “racconto” sull’Odissea dell’Uomo: sono sculture e non un film, è un viaggio nella coscienza e non nello spazio, ma comincia anch’esso dall’animalità per arrivare alla pienezza della coscienza.
…. nei “monoliti” di Monica Cerri, che svettano verso il cielo proprio come quello di Kubrick, assistiamo al trionfo della coscienza: la purezza delle forme (tipica della ricerca della giovane artista) e l’intensità del blu (il colore della spiritualità e dell’infinito, come diceva lo stesso Kandinsky) ci parlano della tensione dell’uomo verso il cielo, mentre i grumi di materia ancora informe, giustapposti alle pareti dei monoliti, sembrano ricordare l’eterno rinnovarsi della materia fisica nelle cui forme, da sempre e per sempre, abita lo spirito.